Terzogenita fa giocare la chatbot di OpenAi ad un gioco di ruolo inventato da lei
TERZOGENITA
Ora ti descriverò una situazione e tu dovrai dirmi cosa faresti se ti trovassi in quella situazione, ok?
ASSISTANT
Certo, sarò felice di aiutarti. Dimmi la situazione e ti dirò cosa farei se mi trovassi in quella situazione. Ricorda che le mie risposte sono solo ipotesi e non devono essere prese come consigli o indicazioni su cosa fare in una situazione reale.
Continue Reading →
Ho scritto un racconto con chatbot di OpenAi
Fabrizio
Inizia un racconto in cui il protagonista, Matteo, cammina per via XX Settembre a Genova. È triste e non sa perché. Guarda le vetrine e riflette su se stesso.
Assistant
Matteo camminava lungo via XX Settembre a Genova, con il cuore pesante e la mente confusa. Non riusciva a capire perché si sentisse triste, ma non riusciva a scuotersi da quella sensazione opprimente. Mentre guardava distrattamente le vetrine dei negozi, si ritrovò a riflettere su se stesso e sulla sua vita.
Continue Reading →
Sbagliando s’impara (sempre parlando con chatbot)
FABRIZIO:
Cos’hanno in comune la terza sinfonia di Beethoven e la poesia 5 maggio di Manzoni?
ASSISTANT:
La terza sinfonia di Ludwig van Beethoven e la poesia “5 maggio” di Alessandro Manzoni hanno in comune il fatto che entrambe sono state create durante il periodo napoleonico in Europa. La terza sinfonia di Beethoven, nota anche come “Eroica”, fu composta tra il 1803 e il 1804, mentre Napoleone Bonaparte era al culmine del suo potere in Europa. La poesia “5 maggio” di Manzoni, invece, fu scritta nel 1821 e racconta la storia del martirio di san Francesco Saverio Cabrini, avvenuto nel 1527 durante il periodo in cui l’Italia era sotto il dominio francese. Continue Reading →
Parlando con chatbot di OpenAi
Fabrizio
Quale è il giudizio di Christopher Duggan su Manzoni e sull’Unità d’Italia?
Assistant
Non posso fornire un giudizio su Christopher Duggan e sul suo pensiero riguardo a Manzoni e all’Unità d’Italia, poiché non ho accesso a informazioni aggiornate e non posso fare ricerche online. Christopher Duggan è uno storico britannico, e il suo pensiero e le sue opinioni su Manzoni e sull’Unità d’Italia possono essere conosciuti solo leggendo le sue opere o intervistandolo direttamente.
Continue Reading →
[nuovi DRM Apple & Amazon]

Cupertino & Seattle – Breaking news. Nuovo formato per gli ebook, i libri elettronici. Sia Apple che Amazon rilanciano un nuovo formato per i libri elettronici, contraddistinto da un nuovo sistema di DRM chiamato “Time Passes” che contemporaneamente ammorbidisce i “catenacci” dei DRM precedenti. Sarà infatti possibile vendere a terzi gli ebook che si sono acquistati, così come “fotocopiarne” alcune parti.
Non si sa ancora molto delle specifiche tecniche del formato che promette “una migliore rappresentazione digitale del libro di carta” anche se si vocifera di una opzione per potere finalmente strappare le pagine da un ebook e avere quindi libri digitali più snelli con soltanto le parti necessarie alla lettura.
Ma è l’algoritmo dei DRM di “Time Passes” che davvero sembra un giro di boa per la lettura digitale. Il nuovo DRM si attiva nel momento dell’acquisto e fa partire un piccolo timer interno. Algoritmi di Cupertino e Seattle si occuperanno quindi di “dare vita” al nostro ebook, facendolo invecchiare. Man mano che il tempo passerà le pagine “ingialliranno” digitalmente, le parole progressivamente perderanno di leggibilità e sarà riprodotta in digitale addirittura anche la rigidità della rilegatura a colla: la promessa di “Time Passes” e che alcune pagine – in maniera casuale – di tanto in tanto spariranno dal libro – così come succede quando la colla dei libri tradizionali si spacca e le pagine volano via.
“Time Passes” si occuperà anche dell’annoso problema della fotocopia: sarà possibile fare fotocopie digitali del libro, e l’algoritmo ci restituirà immagini sgranate in A4 delle pagine dell’ebook, con rotazioni casuali della pagina e con bande nere a coprire parte del testo. Anche in questo caso l’agoritmo si occuperà di darci lo stesso feeling dell’attività confusa e frenetica della fotocopia, “dimenticando” – in maniera random – la copia di qualche pagina.
Ovviamente, come nel mondo reale, la vendita o il prestito di un proprio ebook si porteranno dietro tutte le modifiche apportate da “Time Passes”: potremmo vendere l’ebook e tutta nostra esperienza di lettura. Sarà possibile però, ripagando il prezzo d’acquisto dell’ebook, “azzerare” il tempo e riottenere il nostro ebook nella versione primitiva.
Vedremo se tutte queste promesse diventeranno poi realtà nel momento chiave del supporto, ma crediamo che “Time Passes” sia un grosso passo in avanti verso la “librizzazione” dell’ebook, prodotto troppo ibrido che deve finalmente trovare un senso e una identità tradizionale.
A margine: “Time Passes” di Apple è incompatibile con “Time Passes” di Amazon, non sarà quindi possibile passare gli ebook da un dispositivo all’altro.
#humor
Niente di personale a Milano

Domani 25 novembre alle ore 18 presso la Libreria Popolare di Via Tadino a Milano verrà presentato l’ultimo “libretto golosetto” che ho scritto edito da Argo. Si tratta di Niente di personale, libro di poesie di cui non ho composto nemmeno un verso. Con me ci sarà il prof. Paolo Giovannetti e la ricercatrice Roberta Iadevaia. Si consiglia di indossare scarpe ed abiti comodi.
2022: fuga da Twitter

Ieri su livellosegreto, un’istanza mastodon italiana che frequento, è successa una cosa curiosa, ma interessante. Di botto sono arrivati più di millecinquecento utenti Twitter in fuga dal social network di Elon Musk, un esodo piuttosto incontrollato di persone che non avevano molta idea di dove fossero. Livellosegreto, che è un’istanza non generalista creata e gestita da Kenobit, è stata – forse per la prima volta – messa alla prova.
Ovvero: che succede a un social network che non ha bolle, algoritmi, sistemi di controllo, quando viene immessa una grande quantità di contenuti disomogenei che non tengono conto della comunità in cui stanno entrando? Inizialmente, il caos.
Da un lato centinaia di messaggi di persone che non capivano i meccanismi del social in cui erano o che – peggio – provavano a replicare quelli di Twitter, linkando contenuti e video di cose che non avevano niente a che fare con livellosegreto (ad esempio quelli sul Grande Fratello, il reality tv). Dall’altra i vecchi utenti che cercavano di informare, veicolare questa massa di persone, a volte con benevolenza, a volte con fastidio e insofferenza. Nel mezzo il server, sovraccarico, di tanto in tanto crollava. Il clima a volte si innervosiva, da una parte e dall’altra, tra spam massivi e prove di trollaggio.
Quello che mi è parso è che mastodon abbia sofferto un ingresso incontrollato di utenti abituati a dare in pasto agli algoritmi dei social generalisti qualunque cosa venga in mente. Certe attenzioni anni ottanta e novanta, come la netiquette o l’idea di pensare a istanze locali, tematiche, gestite da persone umane e non da software che ci mostrano o ci nascondono contenuti a seconda della profilazione che viene fatta su di noi, sono del tutto sconosciute a una fetta grossa degli utenti dei social network che non hanno mai vissuto le esperienze dei social precedenti a Facebook: BBS, Usenet, Forum. Ad un certo punto ho visto diversi messaggi di nuovi utenti che si lamentavano di essere trattati male appena entrati “in questa App”. Era chiaro che si trattava di una utenza inesperta che usa i social senza avere idea di come siano strutturati.
La risposta di Kenobit, arrivata oggi in una serie di messaggi, è chiara: non c’è interesse ad aumentare le utenze in questo modo, con migliaia di nuovi utenti che riprodurebbero le modalità tossiche dei social come Twitter e Facebook. Quindi l’accesso al social viene moderato, con ingressi controllati uno a uno, facendo bene capire ad ogni persona l’ambiente in cui vorrebbero entrare, gli argomenti di discussione caratterizzanti e quelli invece inappropriati.
Funzionerà? Non lo so. Certamente la giornata di ieri ha mostrato l’impatto forte dello sciame digitale, i rischi di shitstorming, le aggregazioni tossiche ma anche l’evidente ricerca di luoghi altri rispetto ai colossi dai piedi d’argilla, come spesso accade alle estremità di queste deità imprenditoriali.
I libri elettronici nel 2022
Sono stato qualche giorno fa a tenere una conferenza/laboratorio al Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere presso l’università di Verona. Sotto l’egida di Stefano, mio Virgilio, mi sono mosso in queste architetture veronesi fino alle aule ricavate in uno dei tanti bellissimi edifici storici italiani, riconvertiti alla cultura e alla didattica.
Nella prima parte ho parlato degli ebook, i formati, le speranze che ci sono state sul loro sviluppo, sul supporto e sui possibili panorami per il futuro. Nella seconda abbiamo invece aperto un ebook e analizzato il codice XML, CSS e tutte le altre specifiche con cui sono costruiti gli ePub.
Un po’ di cose mi hanno colpito mentre parlavo: sembrava che fossi entrato in una macchina del tempo e stessi tenendo uno dei corsi di formazione che Quintadicopertina organizzava cinque, dieci anni fa. Il numero degli studenti che leggeva e costruiva ebook era sempre una piccola minoranza e le cose che spiegavo erano, in questi ultimi anni, mutate pochissimo. Dopo l’EPUB3 con le sue sotto-release, il nulla. L’assorbimento di IDPF in W3C non ha prodotto per ora niente di memorabile, il formato DPUB mi pare abbia generato più meet e gruppi di lavoro che risultati utilizzabili praticamente nella produzione e vendita degli ebook. L’EPUB4 è una pagina bianca.
Insomma, il mercato editoriale si è appiattito nel presentare libri elettronici deboli creati con un risibile subset di specifiche di – uh – undici anni fa. Specifiche peraltro mai supportate decentemente dai lettori ebook. E questo è il mercato degli ebook oggi: il porting in digitale di libri pensati per la carta. Il contenitore continua a vincere sul contenuto.
Infatti, nella parte finale del corso, quando ho voluto parlare un po’ di letteratura elettronica, non ho fatto vedere dei libri elettronici, ma dei videogame. Sad but true la letteratura elettronica continua a crescere in luoghi distantissimi da quelli dell’ebook. Le Poesie Elettroniche che avevo scritto quasi sette anni fa, e che speravo potessero far nascere qualche scintilla nel mercato editoriale digitale, rimangono rari nantes in gurgite vasto.
Quando si è trattato di parlare dei possibili sviluppi della lettura digitale ho fatto qualche previsione. Non sono bravo nelle previsioni, quindi ricordatevi di me solo se le ho azzeccate. Oltre all’indicare i videogiochi come nuovo modello artistico per narrazioni mature e culturalmente autonome, ho anche indicato i cambiamenti del mercato e-ink.
Siccome gli ebook non si muovono i dispositivi e-ink risolvono il problema alla radice con la nascita di tablet e-ink, in cui tutto diventa lettura elettronica. Siti, piattaforme, videogame si liberano della luce dell’lcd (o chi per lui) e propongono lo stesso strumento hardware di lettura che ha fondato il mercato degli ebook: l’inchiostro elettronico.
È possibile che alla fine l’ebook si ridurrà a questo: un mp3 dei libri di carta, utilizzato solo per commerciare sacche editoriali piuttosto tradizionali, mentre la lettura massiva in e-ink si sposterà su una pluralità di applicazioni, piattaforme e siti online. Con buona pace degli standard aperti. Harakiri Sayonara.
Recensione a Il meccanismo della forchincastro e Niente di personale
Segnalo, un po’ in ritardo, una lunga intervista che ho rilasciato su Periodico Italiano Magazine, dove parlo de Il Meccanismo della forchincastro e di Niente di personale. Per chi fosse interessato racconto molto della lunga genesi del mio romanzo di fantascienza, della raccolta di poesie e dico anche qualcosa del panorama del mercato ebook oggi.
Su Quaerere invece Gabriele Esposito analizza Niente di personale raccontandone con chiarezza i punti principali. Enjoy!