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Le FAQ del crowdfunding di Quintadicopertina

Dopo queste prime settimane di crowdfunding ci sono state fatte diverse domande sul perché (e sul percome) di questa cosa che stiamo facendo. Abbiamo deciso di fare una specie di FAQ per rispondere a tutto quello che ci è stato chiesto. Anzi, abbiamo aggiunto anche qualche domanda cattiva fatta da noi, che siamo sempre i nostri peggiori critici.

Comunque, se fra queste non c’è la vostra, mettetela nei commenti e risponderemo.

Esattamente, cosa è successo durante l’alluvione?

Ha iniziato a piovere. E poi ha continuato e continuato, per tutta la notte e ancora la mattina dopo. L’acqua ha iniziato ad entrare dalle finestre, dai tubi della calderina, dal vano scale. Una frana è caduta sul percorso pedonale vicino a casa nostra, una seconda ha bloccato completamente la strada trascinando con sé un palo della luce e lasciandolo in bilico sulla strada. Una terza frana ho bloccato la strada carrabile, creando una montagna di fango che impediva alla nostra auto di passare. Eravamo bloccati e continuava a piovere. Al mattino abbiamo chiamato la protezione civile per chiedere cosa era meglio fare, e loro sono arrivati, si sono caricati i figli in spalla e ci hanno portato via.

Beh, una bella avventura da raccontare ai nipotini, no?

No.

E cosa c’entra Quintadicopertina?

La sede di Quintadicopertina, i computer, le riviste di carta, i libri, i documenti, gli ereader, i tablet, gli archivi e tutte le cose della casa editrice erano in una stanza/ufficio al pianoterra.

Perché dopo l’alluvione non siete tornati a casa vostra e nel vostro ufficio?

Dopo l’alluvione ha continuato a scendere acqua dalle colline soprastanti. I muri del pianoterra sono rimasti bagnati per mesi. L’umidità ha sbriciolato gli intonaci, ha gonfiato il legno di alcuni mobili, fatto marcire parecchie cose. Le frane non sono state messe in sicurezza per molto tempo. Non potevamo ricevere pacchi, corrispondenza, non c’era spazio per portare materiale. Il palo è rimasto in bilico sulle teste di chi avesse voluto passare. Ci è stato detto dai vigili che in caso di pioggia non dovevamo transitarci sotto. Non abbiamo ritenuto che fosse sicuro restare lì finché tutto non fosse tornato a posto.

Dove siete andati?

Per quanto riguarda la famiglia, abbiamo trovato una sistemazione temporanea, dove siamo ancora adesso. Quintadicopertina è stata invece inizialmente ospitata gratuitamente dal coworking Plane Tree di Genova, cui va la nostra riconoscenza. Poi abbiamo trovato per l’ufficio uno spazio nel centro storico di Genova, dove ricomprare attrezzature e ricostruire spazi di lavoro adeguati.

Siete stati aiutati?

Sì. Molti amici sono venuti ad aiutarci: a sistemare l’alloggio temporaneo, a portare mobili. Senza di loro non ci saremmo riusciti. Per sei mesi abbiamo ricevuto dallo Comune di Genova un contributo mensile in quanto sfollati, e un contributo per i danni da alluvione.

Come avete usato questi soldi?

Sono stati utilizzati principalmente per la sistemazione dell’alloggio temporaneo e per le spese post- alluvione. Presi dall’emergenza di alcuni danni non ci siamo resi conto subito.

Però in fondo la vostra casa non è crollata, i computer si sono salvati. Vi sembra giusto chiedere dei soldi quando in giro ci sono situazioni ben più difficili? E poi, non sarebbe compito dello Stato sostenere imprese (e famiglie) in difficoltà?

Non stiamo partecipando a una gara per riconoscere chi è il più sfigato di tutti, e sul crowdfunding in sostituzione al welfare ci sono analisi più serie di quelle che potremo fare noi.

Noi abbiamo solo deciso di condividere con chi ci legge e segue il nostro lavoro un momento di difficoltà: d’altro canto penso che sia ancor meno corretto star fermi ad aspettare che qualcuno risolva le cose al posto nostro.

Ma così vi fate vedere deboli…

Al contrario. Fai comunicazione, stai attento a dare un’immagine di te solida, attiva, brillante. Nascondi le debolezze e ti mostri come colui che ce la può fare in ogni situazione. Poi crolli. Capita più spesso di quello che ci piace pensare. C’è una bella narrazione della imprese che partono e che vincono, ma manca quella delle difficoltà e della crisi. Quintadicopertina è un’impresa a conduzione familiare, lo abbiamo sempre detto senza dipingerci come novelli Steve Jobs. Ma procura un po’ di stipendi a fine mese, e il nostro ultimamente lo stiamo dedicando al recupero di quanto perso.

Quel che chiediamo è semplice: potrebbe capitarti di offrirci un caffè o un aperitivo?

Grazie: ma in questo momento non abbiamo granché voglia di prendere aperitivi. Se ti va di contribuire con quella cifra, aperitivo su aperitivo, noi ricostruiamo la sede. E magari poi l’aperitivo te lo offriremo noi, per festeggiare.

Non vi conosco molto, cosa avete fatto di tanto buono perché io vi dia i miei soldi?

Facciamo editoria digitale. Abbiamo fatto tante cose sperimentali cercando di fare sempre cose di qualità. Commerciali, non commerciali, strane, cercando di dare il meglio che potevamo. Abbiamo fatto una collana di narrazioni interattive, un po’ ebook-game, un po’ Calvino, un po’ Cortazar. Abbiamo fatto informazione dal mondo, con testi che parlavano di come su usa la rete in Cina, in Africa, di cosa viene fatto affondare al largo della Calabria, di come veniamo percepiti dagli africani quando parliamo di africa. Abbiamo raccontato du Fukushima, del Congo, della rivoluzione siriana, di quella tunisina. Abbiamo fatto la rivista digitale di alfabeta2, di MOST e ora facciamo quella digitale e tradizionale di LG Argomenti e di HP Accaparlante. Abbiamo fatto degli abbonamenti a scrittori come Francesca Genti, Francesco Forlani, Gianluca Morozzi prima ancora che scrivessero i loro libri. Abbiamo fatto dei macchinari che creano ebook sul momento, e altri che raccontano del Deep Web e si aggiornano anche dopo che li hai comprati. Abbiamo fatto con altri editori poesie bilingue con versi ipertestuali.

Darete qualcosa in cambio?

Si, offriremo alle scuole un racconto interattivo in cui vengono svolte le 31 funzioni di Propp sulle favole.

Uh, non sembra molto divertente…

No, no, è forte. Guarda qua, abbiamo già scritto le prime sedici

Cosa succede però se non raggiungete tutta la cifra?

Sette giorni dopo la chiusura del crowdfunding ci verrà ugualmente accreditato quanto raccolto, anche se non raggiungeremo l’ultimo obiettivo.

Vi posso supportare in altre maniere, tipo comprando  i vostri ebook?

Certo, sei libero di fare come vuoi. Ma il crowdfunding ci dà anche l’opportunità di vedere quante singole persone, mattone su mattone, contribuiscono a gettare fondamenta sempre più solide.

E a ringraziarle.

 

Contribuisci anche tu al crowdfunding di Quintadicopertina: offrici il tuo aperitivo virtuale.

 

07. luglio 2015 by maria cecilia
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