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Scuola: se i contenuti ce li mette la RAI?

Uno dei passaggi fondamentali quando si parla di scuola e digitale, di ebook, materiali auto-prodotti dagli insegnanti, utilizzo delle risorse in rete etc, riguarda la validazione dei contenuti.
I testi scolastici utilizzati nelle nostre scuole provengono (principalmente) da editori che li commercializzano dopo aver sostenuto un percorso che parte dall’autore/i, da redattori che lo revisionano, da grafici e tecnici che realizzano il necessario apparato iconografico, per indicare sommariamente i principali passaggi.

Ma nel momento in cui ‘libero’ il docente dal suo stretto utilizzo, chi mi assicura che i materiali che verranno utilizzati in aula -autoprodotti dal docente stesso, provenienti da materiale in rete o altrove, siano adeguati a parametri (e quali, poi) qualitativi, distribuiti con le apposite licenze nel rispetto della normativa sui diritti d’autore?

A dimostrazione del fatto che il problema è solo parziale (la difficoltà di fondo infatti resta quella di mettere a disposizione degli insegnanti gli strumenti e fornire le competenze adeguate per selezionare), è online in versione beta il portale RAI Scuola per creare e gestire autonomamente le proprie lezioni, utilizzando contenuti di diverso genere (testuale, audio, video, etc). L’insegnante potrà fare un mash-up selezionando nell’archivio video RAI o attraverso le fonti suggerite e disponibili, e mettere a disposizione di tutti il proprio corso digitale. La piattaforma non è ancora del tutto pronta (qualche funzione deve essere migliorata), ma il meccanismo è ben definito e l’utilizzo intuitivo. L’archivio video RAI è a disposizione degli insegnanti (e degli interessati), senza necessariamente dover passare dal vaglio di un editore tradizionale. Schermata 2014-10-02 alle 16.56.16

Questo sabato -4 ottobre- alle ore 10.00 sarò a La Spezia alla manifestazione Libriamoci per parlare di digitale e scuola con  alcune classi di istituti superiori. Mi piacerebbe parlare di strade nuove, contenuti che non nascono per la scuola ma possono essere utilizzati durante le lezioni, o che potrebbero nascere per la scuola in modalità differenti da come abbiamo realizzato fino a oggi. Mostrare strumenti, e soprattutto ascoltare la scuola digitale immaginata dai ragazzi.

02. ottobre 2014 by maria cecilia
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Informare digitale, nuove forme e vecchie parole – Intervento a Digit14

Metto on line le slides che ho utilizzato venerdì per l’intervento a Digit14, anche se questa volta ho cercato di farle meno intelleggibili possibile per avere più “libertà di movimento” e di improvvisazione a seconda del feedback e delle richieste di chi mi ascoltava.

A seguire nel pomeriggio, chiacchierando fra i tavolini della Camera di Commercio di Prato, ho raccontato quasi a mia discolpa che ogni volta che faccio un intervento rivolto a un pubblico di giornalisti la domanda principale che devia immancabilmente il corso della conversazione è ‘sì, ma quanto costano e quanto ci posso guadagnare’. Ebbene, questa volta mi ero preparata principalmente su questo e nessuno me l’ha chiesto, la legge di Murphy svela sempre le sue potenzialità.

Volevo -e ci ho perlomeno provato- raccontare il clima, lo stato d’animo, il ‘sentimento’ di chi lavora nell’editoria digitale oggi. Che partecipa a meno convegni e parla a volume minore, che è meno ‘rivoluzionario’ e ha perso la caraterizzazione profetico/apocalittica, ma che finalmente lavora, sa cosa e come può produrre e proporre, ha tabelle ecxel con costi e ricavi ed è più o meno consapevole di cosa dovrà affrontare nei prossimi anni.

Ho detto che gli ebook possono venire utilizzati per utilizzare ‘vecchie parole’ (un giornalismo vecchio stile in cerca di profitto, ha detto Mattia Ferranesi), o per integrare in una nuova narrativa testuale nuovi strumenti e funzioni, come già state facendo nel web.

Ho detto che si potrebbe anche smetterla di dire che ‘gli ebook costano’, perché se negli uffici-stampa, comunicazione, nelle redazioni non si sviluppano le competenze per farli, beh, è decisione vostra (vi ricordate quando mancavano le competenze per scrivere su un sito, aggiornarlo, inserirvi video o immagini?), e che comunque ci sono servizi gratuiti, altri economici, altri per nulla economici ma molto raffinati e basterebbe identificare cosa si vuol fare e sapere cosa si sta cercando per trovarsi una risposta.

Ho rubato uno spunto a Giuseppe Granieri che ha citato in un paio di post un articolo di Mathew Ingram per dire una cosa che forse non c’entra niente, ovvero che se il lavoro di una redazione adesso è -non solo scrivere- ma anche scegliere e indirizzare parole diverse in differenti ruscelli derivanti da un unico fiume la sorgente dei contenuti che possono essere traslati in un testo digitale lo avete già in mano, perché effettivamente fare ebook costa se fai solo quello ma voi, redazione (perché mi rivolgevo prevalentemente a redazioni e uffici, e non a singoli), di cose ne fate diverse.

Ho spiegato invece velocemente, visto che come accennavo non era tema fra i più richiesti, un paio di idee su come commercializzare e dare valore alle vostre parole attraverso il digitale, ma di nuovo un paio di parole ascoltate in seguito mi hanno dato spunto per approfondire ulteriormente il discorso, fra un paio di giorni.

Non sono riuscita -le ultime due slides- a raccontare un nostro progetto in via di attuazione, un ePubeditor Press costruito sulle esigenze di una redazione, ma ci tornerò più avanti, di nuovo.

Ho fatto cinque chilometri a piedi per Prato per vederne la periferia e coglierne numerose contraddizioni, ho cenato in mezzo a volti e parole conosciute e meno conosciute, ho dormito sotto a un cielo segnato da inquietanti lampi orizzontali, ho mancato un paio di incontri.

E un grazie per tutto questo agli organizzatori: un rientro segnato da tranquillità e cauta soddisfazione.

21. settembre 2014 by maria cecilia
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Venerdì a dig-it

Venerdì 19 e sabato 20 settembre a Prato si terrà la terza edizione di Dig-it, giornalismo digitale. Il programma è variegato, organizzato in seminari, laboratori e tavole rotonde, e la partecipazione consentirà di ottenere crediti formativi  per gli iscritti all’Odg.

Per chi volesse fare quattro chiacchiere, sarò presente da venerdì (arrivo per l’ora di pranzo) e vado via sabato (Sicuramente dopo pranzo, non manco mai le cose importanti).

Venerdì pomeriggio, dalle 15,20 alle 16,20 è in calendario il mio workshop su ebook e il mondo dell’informazione. Lungi dal mostrarvi visioni di un futuro che non conosco, o illuminarvi su fantomatici modelli di business che non si trovano, intendo sviluppare l’intervento su due direttive principali: mostrare progetti e realizzazioni di chi, oggi, con l’editoria digitale lavora, produce uno stipendio per sé e a volte per altri, e offre servizi per migliorare il lavoro quotidiano di chi si occupa di informazione, e portare pragmatiche proposte di attività che possono essere attuati da domani (e non ‘domani’ flebile e dubbioso futuro, ma ‘domani’ primo giorno dopo dig-it). 

18. settembre 2014 by maria cecilia
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