Onyx M96 Universe: una recensione. Seconda parte

Il lettore ebook

Scarabocchiando sull'Onyx

Scarabocchiando sull’Onyx

L’Onyx M96 è un lettore ebook nerd addicted. Lo si capisce subito cercando di aprire un ebook: all’interfaccia rassicurante del garden Kobo o Apple, Onyx contrappone un feel sicuramente più ruvido e che richiede un minimo di conoscenza informatica da parte dell’utilizzatore. Basta, ad esempio, scegliere l’icona dello storage per trovarsi nel bel mezzo delle cartelle di sistema. E – appunto – aprendo un ebook tenendo premuta la sua icona per qualche secondo, scopriremo che i lettori ebook caricati di default sull’Onyx M96 sono ben quattro: l’OnyxReader, l’Onyx Neo Reader, l’OReader e l’FBReader. Abbastanza da mandare in confusione un lettore occasionale. Personalmente ho trovato migliore l’OnyxReader per la lettura degli ePub, soprattutto per quel che riguarda l’evidenziazione del testo: toccando una parola e tenendo premuto per un secondo questa si evidenzia, ed è poi sufficiente muovere il pennino per evidenziare il testo attorno. Una volta sollevato il pennino si sceglie, in un pop up, l’azione che si vuole svolgere sul testo: evidenziare, scrivere una nota, copiare. L’evidenziazione può essere precisa o intelligente. La prima tiene conto del punto esatto dove tocchiamo con il pennino, la seconda del contesto, ovvero della parola. L’OnyxReader è un buon lettore ePub, abbastanza rapido. È possibile variare i margini, cambiare i font, ruotare la pagina, attivare il TTS (lettura del testo), usare i dizionari, cercare parole, accedere alla TOC (purtroppo non gerarchizzata). Ha anche alcuni difetti. A differenza del modello precedente, l’M92, non è possibile decidere di dire all’eReader che si sta evidenziando il testo di default, evitando quindi la pausa di un secondo per attivare l’evidenziazione e saltando il passaggio della scelta dell’azione da compiere sul testo. Ci sono problemi poi con ebook particolarmente ricchi di ipertesti: con il bell’ebook di Isidoro di Siviglia talvolta OnyxReader salta al posto sbagliato. Così come, variando i margini della pagina, il pennino sembra dimenticarsi di calcolare il margine quando si evidenzia il testo, con uno spostamento tra punta fisica del pennino e parte del testo selezionato. Sarebbe opportuno un debugging di queste imperfezioni. OnyxReader legge anche PDF, permettendo di appuntare a mano in modalità scarabocchio. Bisogna avere l’accortezza in questo caso di impostare il margine a zero per evitare il bug di disallineamento di cui sopra e di tenere attivo il menu footer, altrimenti non vedremo l’opzione. Il valore minimo di scarabocchio è comunque un po’ grosso e la riga che andremo a fare lenta a visualizzarsi. Da questo punto di vista è più reattivo l’Onyx Neo Reader, con un footer più ingombrante, ma con una linea più rapida sottile e precisa. Gli altri due lettori, OReader e l’FBReader, mi sono sembrati decisamente più grossolani per quel che riguarda il supporto dei fogli stile, utili forse per il testing di qualche ebook particolare ma non particolarmente interessanti per la lettura continua di testi.

L’idra a quattro teste non partorisce quindi una killer application per la lettura: nessuno dei quattro programmi si discosta particolarmente da quello che viene in genere offerto da altre device di lettura. Alcune cose si fanno molto meglio, ad esempio la sottolineatura e lo scarabocchio dei PDF, ma le potenzialità della macchina appaiono alla fine non del tutto sfruttate. La positività di avere quattro programmi di lettura è poi relativa visto che non c’è integrazione delle note e degli scarabocchi tra una e l’altra. C’è però un aspetto che permette di riconsiderare tutto quanto ho scritto fino ad ora: Onyx M96 non è soltanto un ebook reader, ma è – di fatto – un tablet android aperto allo Play Store. Questo significa che – in linea teorica – possiamo installare qualsiasi altro programma di lettura ebook creato per android, disinteressandoci dei programmi preinstallati da Onyx.

Di questo parlerò nella prossima parte della recensione.

[continua] [Leggi la prima parte]

03. aprile 2015 by fabrizio venerandi
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