Prima lezione di storia – la vera timeline del mondo

Qualche giorno fa ho voluto provare a fare in SVG una piccola immagine inserendo i dati reali per la creazione di una timeline che rappresentasse il mondo dalla sua creazione ad oggi, quindi indicativamente da quattro miliardi e mezzo di anni ad ora, e – all’interno di questa timeline – segnare da quanto l’uomo la abita, quindi – sempre indicativamente – da due milioni e mezzo di anni. Infine, segnare anche da quanto la abitiamo noi, la nostra specie, quella sapiens, indicativamente da trecentomila anni.

SVG è un formato vettoriale, che dice al computer come disegnare direttamente sullo schermo. Diversamente dal bitmap che accende tanti pixel di diverso colore, il vettoriale dà indicazioni di rette, riempimenti, colori ed è molto usato nel web e anche per i videogame, perché è possibile zoomare e vedere distintamente le cose disegnate, sia che siano su uno schermo del cellulare, sia che siano su un 40 pollici.

Ho chiesto quindi al computer di disegnare una riga rossa di quattro miliardi e mezzo di pixel e poi di scalarmela in dimensione schermo. Alcuni programmi ci sono riusciti, altri sono impazziti: non è facile gestire dati così grossi. Alla fine ho semplificato gli zeri in modo che fosse perfettamente proporzionale, ma con numeri più gestibili dal computer.

Eccola qua sotto.

A questo punto ho aggiunto altre due righe: una riga verde che indichi da quanto l’uomo abita il mondo, e una blu che indichi da quanto l’homo sapiens sia sulla terra.

Eccola subito sotto.

Mi sembravano identiche. Pensavo fosse un errore di programmazione, sono andato a rivedermi il codice, controllarlo, finché, dopo alcuni test, non ho capito che era tutto regolare. Le righe verdi e blu ci sono: sono due sottilissime cromie sull’estrema destra. Quello è l’impatto dell’uomo sulla terra.

Ecco, sono rimasto stupito davanti all’immagine. Volevo avere una proporzione reale per disegnarla in classe, ma mi sono reso conto che non era possibile. L’immagine ci fa vedere, nella sua nudità, come questo mondo che – come umani – consideriamo come nostro, abbia vissuto per la maggior parte del suo tempo senza di noi. La terra è nata, si è sviluppata, è invecchiata senza che ci fosse nessun uomo con lei.

La presenza di questo impattante virus che è l’uomo è recentissima e fatale.

[BTW, l'immagine mostra anche che - se Dio esiste - tra la creazione del mondo e quella dell'uomo, se l'è presa comoda].

25. settembre 2019 by fabrizio venerandi
Categories: Scuola | 1 comment

One Comment

  1. Sul tema, se posso permettermi, un bel libro è Ishmael di Daniel Quinn

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