Fai coding con la tua console Nintendo

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Una cosa che ho sempre detestato delle console per videogiochi è la loro non-programmabilità. Si possono usare solo comprando videogiochi scritti da software house ed è difficile per uno sviluppatore indipendente, ancora di più per un semplice appassionato, scrivere propri software.
Chi è padre o madre di figli che hanno un Nintendo lo sa bene: i videogiochi sono distribuiti ad alto livello, attraverso uno o due canali ufficiali che creano un monopolio distributivo inattaccabile.

Per me è stata quindi una sorpresa l’uscita sul mercato europeo, qualche settimana fa, di SmileBasic, un linguaggio di programmazione nato per Nintendo 3ds e prodotto dalla giapponese SmileBoom. SmileBasic non è un tool per scrivere giochi (ci sono altri programmi di questo tipo, anche della stessa SmileBoom), ma una vera e propria IDE per la scrittura di codice in BASIC. Dopo aver visto la foto del CEO di SmileBoom sono rimasto convinto della professionalità del prodotto e ieri sera ho acquistato il programma (il costo è di circa 10 euro).

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Il Nintendo si trasforma così in una piccola console per programmare: lo schermo touch diventa una tastiera completa per il coding, mentre lo schermo superiore è usato per editare il codice e vedere i risultati della programmazione.

SmileBasic è un software interessante per diversi motivi.

Il primo è che scardina la filosofia “chiusa” dei Nintendo. Con SmileBasic si esce dal ruolo “consumer” per mettersi dall’altro lato del microprocessore e iniziare a inventare e scrivere i propri programmi. Non si tratta di un tool di apprendimento, come Scratch!, ma di un vero e proprio linguaggio, con un editor per scrivere codice, una console per l’interrogazione e un set di comandi abbastanza sofisticato da coprire buona parte delle caratteristiche tecniche del Nintendo (doppio schermo, touch, sensori, pad, pulsanti…). È quindi possibile avere un’esigenza, un’idea, un progetto, aprire la propria piccola console e iniziare a programmare codice.

Un secondo punto interessante è la possibilità di SmileBasic di connettersi ad un server per condividere i propri programmi con altri programmatori. Il “canale unico” di Nintendo viene bypassato e si può accedere ad una libreria software libera, contenente diverse centinaia di programmi, giochi, utility completamente gratuita.

Infine, il programma è davvero fatto bene. Non si tratta di un porting frettoloso, ma l’IDE presenta una serie di finezze per aiutare lo sviluppatore (bambino e non) a prendere confidenza con il programma: il passaggio dalla console all’editor del codice è immediato e logico, l’help contestuale dei comandi è sobrio e non intrusivo, i programmi dimostrativi sono tutt’altro che banali (tra cui alcuni arcade di tutto rispetto) e il codice aperto permette di studiare e capire come sono stati scritti. Certo: la piccola tastiera virtuale dello schermo touch non è fatta per scrivere migliaia di righe di codice, ma i suggerimenti contestuali aiutano e – ragazzi – non si diventa nerd senza qualche piccolo sacrificio.

Nei prossimi mesi ci giocherò un po’, e – se riuscirò a fare qualcosa di interessante – condividerò anche io il mio programma con la comunità di programmatori di Nintendo 3ds. Che sia arrivato il momento di avere una interactive fiction per console?

13. settembre 2017 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, Programmazione | 2 comments

Comments (2)

  1. [quote]
    Chi è padre o madre di figli che hanno un Nintendo lo sa bene: i videogiochi sono distribuiti ad alto livello, attraverso uno o due canali ufficiali che creano un monopolio distributivo intaccabile.
    [/quote]

    di sicuro volevi dire “inattaccabile”

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