Piccole cose nerd

C’è un mondo sotterraneo e un po’ nerd dove certe cose non emergono mai come contenuti mainstream ma sono piuttosto fondanti.

Tra questi il SELF-REFERENTIAL APTITUDE TEST, di James Propp che potete trovare in questo angolino di internet (consiglio di stamparlo). Ancora oggi – a decenni di distanza da quando personalmente ci ho giocato – fa parte del mio dna.

Mi colpì all’epoca l’idea di un quiz a risposta multipla le cui risposte sono nel quiz stesso, una specie di meta-form la cui interattività è tutta mentale. Uno sforzo logico e razionale da distribuire con cura, ma nello stesso tempo alla portata di chiunque avesse la pazienza di mettersì – con calma – a ragionare granello per granello.

Potrebbe essere utile anche fatto a scuola, così, come gesto anarchico di conoscenza.

02. marzo 2024 by fabrizio venerandi
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Alterlinus

copertine dei primi due alterlinus

copertine dei primi due alterlinus

Mi lamentavo qualche tempo fa della mancanza di riviste di fumetti contenitore, quelle con cui ero cresciuto negli anni novanta leggendo materiali tra i più disparati e che – mi rendo conto oggi – fanno parte del mio dna estetico.

Ecco, da ottobre scorso questa lamentazione si è spenta perché è nato sotto la conduzione di Igor Tuveri Alterlinus, un corposo trimestrale contenitore di fumetti, anche lunghi, che promette molto bene.

La prima impressione è quella di trovarsi di nuovo di fronte al format delle riviste che leggevo negli anni novanta, Comic Art, Corto Maltese, Nova Express, Mangazine, l’Eternauta che offrivano ogni mese autori di rilievo dal mondo dei fumetti e che mi hanno permesso di scoprire e leggere autori come Crepax, Moebius, Moore, Hernandez, McKean, Shirow e tanti tanti altri.

Storie a volte autoconclusive, ma corpose, altre volte addirittura a puntate per diversi numeri. È un format che era sparito con la crisi e il crollo della seconda metà degli anni novanta e che non era più tornato.

E – leggendo questi primi due numeri di Alterlinus – questo format sembra funzionare ancora. Le storie che ho letto sono buone, interessanti. È un fumetto d’autore con alcune tavole davvero belle che sono e una gioia per gli occhi, quando ti fermi dal leggere la storia e ti metti lì a rivedere tutti i particolari del disegno di una vignetta. C’è del bel materiale.

Certo, come in tutto le cose ci sono anche punti di criticità (prevalgono narrazioni di impianto storico, lo stile di diversi disegnatori è elegante ma anche piuttosto tradizionale ed è curiosamente ridotto il genere fantastico), ma è un po’ una caratteristica (e un rischio) di questo tipo di format.

Perché poi questo tipo di rivista “costringe” a leggere anche i fumetti che non piacciono. Almeno io, alla prima lettura, leggo tutto e torno su quelli che sono più in linea con i miei gusti. Ma poi, in seconda battuta, ripasso anche gli altri, anche solo per confermarmi che non mi piacciono, per farmi domande sul perché di una scelta di un certo colore o per il lettering. O per apprezzarne magari un certo particolare, o per capire meglio *perché* non mi piacciono.

Senza arrivare al masochismo di leggere una rivista fatta tutta di fumetti che non mi piacciono, ovviamente. Molte interruzioni di riviste che seguivo negli anni novanta sono arrivate quando la scelta della redazione superava il punto critico di tolleranza.

È un rischio come dicevo, ma penso che questo modello di rivista contenitore di fumetti abbia questo pregio didattico, di mettere sul campo una “satura” di stili, design, immaginari diversi, costringendo il lettore ad amare ed odiare, ma in questo amore e odio comunque ad arricchirsi culturalmente del fumetto tutto.

A marzo dovrebbe uscire il terzo numero e consiglio a chi ama i fumetti di darci una occhiata.

01. marzo 2024 by fabrizio venerandi
Categories: Fumetti | 1 comment

Intelligenza artificiale in classe

È uscito su GARR News un mio breve articolo sull’uso dell’intelligenza artificiale in classe: chi fosse interessato lo può leggere anche online.

Sempre a proposito di intelligenza artificiale generativa segnalo Genie, progetto di Google, che lavora per fare creare all’AI mondi giocabili, partendo da disegni o screenshot di videogiochi preesistenti.

28. febbraio 2024 by fabrizio venerandi
Categories: chatGPT | Leave a comment

veneranTV: dodici minuti fuori e dentro sintonia, tra intelligenza artificiale, piani sequenza skippati, morte e morte ancora

20. febbraio 2024 by fabrizio venerandi
Categories: Il muscolo della poesia, mondo | Leave a comment

Art&Sex@somefish

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Una pseudo intallazione artistica di arte, sesso e qualche pesce fatta con programmi di generazione creativa. Attenzione: il soggetto potrebbe turbare gli animi più sensibili, guardate a vostro rischio e pericolo.

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20. febbraio 2024 by fabrizio venerandi
Categories: chatGPT | Leave a comment

Cronache dalla scuola

Segnalo, a chi interessasse, un blog che ho aperto da un po’ di tempo dove racconto delle brevi cronache dalla scuola, una sorta di controstoria della narrazione tossica che si fa sul mondo scolastico in rete.

Link: https://noblogo.org/cronache-dalla-scuola/

20. febbraio 2024 by fabrizio venerandi
Categories: Scuola | Leave a comment

L’album delle foto reloaded

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polaroid anni settanta di due bambini tra le neve di un piccolo bosco

Ho trovato questa vecchia Polaroid di me e mio fratello quando io avevo circa dodici anni e lui cinque meno di me, forse io qualcosa di più, lui qualcosa di meno, e nostro padre ci aveva portato dietro casa, in una piccola collinetta vicino al cimitero dove era caduta la neve e noi ci eravamo divertiti a tirarci le palle.

A Sant’Olcese, dove abitavamo allora, nevicava tutti gli anni e la zona sopra casa nostra, dal cimitero, era sempre piena di neve e lì vicino c’era uno slargo con degli alberi e un piccolo prato dove si poteva andare.

A un certo punto nostro padre ci aveva chiesto di metterci in posa e ci aveva fotografato con la Polaroid che aveva all’epoca, mi pare che fosse una Polaroid.

Aveva fatto un po’ di scatti e molti anni dopo, quando ormai ero adulto, mi erano capitati fra le mani e avevo rivisto questi due tipi dallo sguardo un po’ imbronciato, io un po’ sorridente, Ivano sempre molto serio e concentrato e così stasera, non avendo le foto, ho chiesto all’intelligenza artificiale di ricrearla dai miei ricordi ed è quella che ho ritrovato, nella memoria, e che vedete qua sopra.

L’originale non era esattamente così, mio padre aveva inquadrato più cose e quindi noi eravamo più piccoli e indistinguibili, la foto era anche più sgranata, io tenevo poi in mano una palla di neve e facevo finta di lanciarla contro Ivano.

Ma questo potrebbe benissimo essere uno scatto ulteriore di quel pomeriggio fuori delle mura del cimitero. Ed è qua una delle inversioni possibili: non usare le immagini per ricordare qualcosa di passato, ma usare i ricordi del passato per creare immagini di una adulterazione di quello che siamo già stati.

La riprogrammazione di una memoria innestata, tipico topos del mondo della fantascienza, è stato subappaltato e possiamo gestircelo da soli.

Potrei adesso mettermi qua e partendo da zero ricreare un album dei ricordi della mia vita, facendo generare le immagini all’intelligenza artificiale, scaricarle, stamparle e poi attaccarle nel mondo fisico alla carta, mostrarlo ai figli e ai nipoti.

La mia infanzia nell’entroterra genovese, le giornate al classico a Genova, il mio periodo dark, le aule magne dell’Università di Lettere, i lavori sui Macintosh, ricostruire tutto, la mia famiglia e fare una perfetta opera di fake, però assolutamente vera.

Non un fake quindi, ma una revisione. Un perfezionamento della memoria dove restano solo le cose iconiche, quelle che funzionano meglio e che sono facili da ricordare, come i sette re di Roma.

17. febbraio 2024 by fabrizio venerandi
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Mutazioni in atto tra romanzo e videogame

Per diversi anni di seguito avevo dedicato il primo post del mio blog all’editoria digitale, ora penso che non sia più il caso. Quintadicopertina ha chiuso qualche mese fa e il mercato editoriale digitale è congelato in una forma minore che si è autoinflitta. Una prece.

Comunque la tecnologia per leggere diversamente non si ferma, tanto che questo post lo sto scrivendo con un tablet e-ink. E anche la letteratura elettronica si muove dove vuole. Scacciata dalla forma ebook trova nuovi media e nuove forme d’arte per sbocciare.

Qualche giorno fa ero a Genova a parlare negli spazi del centro studi analisi del linguaggio recentemente inaugurato, parlavo di letteratura elettronica e alla fine una parte considerevole del mio intervento era focalizzata su questa nuova narrativa che i videgiochi stanno portando.

Se segui questo blog non sarai sorpreso: ho raccontato questa agnizione con dovizia di particolari nell’ultimo decennio. Da A Night in the Woods a Disco Elysium, passando per Kentucky Route Zero e Life Is Strange il videogioco sta diventando una nuova arte non solo dal punto di vista del gaming puro, ma anche per quel che riguarda la capacità di veicolare messaggi che un tempo erano riservati alle arti maggiori come il romanzo o il lungometraggio.

E questo a me piace, fondamentalmente, la capacità del racconto di andare a occupare spazi, come una continua rivolta della comunicazione. In questo momento il mio lavoro più importante non è l’ennesima bozza di un romanzo o di una silloge, ma una visual novel a cui sto lavorando da alcuni mesi.

Leggere e giocare sono per me due forme diverse ma imparentate del creare mondi. In queste ultime settimane ho finito il Don Chisciotte (altro iperromanzo), I quaderni di Serafino Gubbio operatore (anche qua, con riflessioni importanti sul rapporto tra vita e tecnologia) e I miei stupidi intenti mentre giocavo e finivo Universe For Sale e Strays (curioso ma un po’ dispersivo il primo, un’occasione mancata il secondo). Per me narrativa e videogame continuano a camminare percorsi attigui, finché mi reggono gli occhi.

A questo proposito un occhio (…) lo tengo per seguire le nuove uscite tecnologiche della Onyx: il Boox Tab Ultra C è un interessante ibrido e-ink a colori con tastiera collegabile al volo a ‘mo di iPad. Certo, ci sono ancora un sacco di limiti nel colore, nel contrasto più debole se usato senza sovrilluminaizone e nel carico di calcolo per il refresh che ammazza i vantaggi della batteria, ma la curiosità di capire cosa cambi, se cambia qualcosa, a leggere, scrivere e giocare con un tablet e-ink a colori non nego che mi solletica.

Già ora con questo vetusto Boox Note3 stamattina, dopo aver letto una decina di pagine delle Ferrovie del Messico, aver letto i quotidiani, messo Faith dei The Cure in streaming, attaccata una tastiera e scritto questo post standard da blog anni novanta, giusto per vedere se si poteva farlo, ecco, la percezione che ho è che l’uso del digitale e-ink sia per me (e sottolineo il per me) molto meno tossico e con meno dipendenza animale e meccanica.

21. gennaio 2024 by fabrizio venerandi
Categories: digitale & analogico, ebook concetti generali, videogame | Leave a comment

“Cibernetica e fantasmi” a Recanati

Foto dalla mostra Cibernetica e fantasmi

È partita la mostra Cibernetica e Fantasmi a Recanati, all’interno del Museo civico di Villa Colloredo Mels. La prima mostra su poesia e intelligenza artificiale curata da Sineglossa in collaborazione con La Punta della Lingua e con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche.
Dentro ci sono parecchie cose interessanti, tra cui le poesie finaliste del concorso Cibernetica e fantasmi di cui sono stato giurato. E – posso dire – davvero molte delle opere arrivate erano degne di interesse.
Nella parte museale c’è anche una mia opera: un salottino allestito da Sineglossa dove è possibile sedersi e leggere “è bellissimo”, il fotoromanzo poetico a cui ho lavorato negli ultimi mesi con dall-e via Bing che è stato per la prima volta stampato su carta e reso disponibile ai visitatori.

Un salotto anni cinquanta con i fotoromanzi di è bellissimo

La mostra andrà avanti fino al 30 dicembre con opere e contributi, oltre al mio fotoromanzo, di Nanni Balestrini, Marco Giovenale, Werner Herzog, Francesca Gironi, Paolo Agrati, Ross Goodwin e Sasha Stiles. Per ulteriori informazioni: https://sineglossa.it/news/cibernetica-e-fantasmi-una-mostra-su-poesia-intelligenza-artificiale/

18. dicembre 2023 by fabrizio venerandi
Categories: chatGPT, Il muscolo della poesia, Pagine di letteratura elettronica | Leave a comment

Progetto “nuova scuola”

Nella prima fase della nuova scuola si passerà da una lezione frontale a una lezione metamorfica in cui studente e oggetto di conoscenza si compenetreranno fino a perdere la distinzione – anche organica – tra discente e docente.

Tra gli innovativi organi interni interessati alla nuova didattica, il deleuterio, lo sciammatico e la frontaiosa. La progressione sarà armonica a partire dalle prime file, più ricettive, a proseguire poi verso il fondo.

studenti che lentamente metamorfizzano

La seconda fase della nuova scuola prevede una trasmutazione completa del discente, individuale e unica. Sarà compito del docente assicurarsi che non crescano all’interno della stessa classe forme organiche predatrici e forme organiche prede, per evitare spiacevoli assimilazioni di gruppo, complesse poi da giustificare davanti ai rappresentanti dei genitori.

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È successo (e sarebbe da evitare) che un mancato controllo delle metamorfosi di classe portino alla creazione di un artefatto centrale, dove il composto organico viene assemblato in maniera concreta utilizzando anche geometrie non euclidee, spesso con l’assorbimento anche del docente che avrebbe avuto sorveglianza della classe.

Oltre ai prevedibili problemi di ordine burocratico che il nuovo nucleo-classe comporta (un voto collettivo all’intero composto? davvero?) ci sono poi comprensibili lamentele anche dal personale ATA alle prese con oggetti che – sfuggendo alla geometria euclidea – richiedono tempo lunghissimi per la pulizia e il riordino.

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Parallelamente al modello nuova scuola, verrà mantenuto come falso cieco anche il tradizionale modello di scuola basata su didattica frontale. Per motivi deontologici e per un importante risparmio delle risorse ministeriali, sia docenti che studenti saranno però sostituiti da cartonati bidimensionali in bianco e nero.

Recenti studi dei rilevamenti PISA mostrano infatti che l’uso degli studenti in cartonato al posto di quelli reali non porta in realtà a curve di divergenza rilevanti.

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15. dicembre 2023 by fabrizio venerandi
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