immagine da wplace nei pressi della mia scuola

Secondogenito mi ha introdotto a wplace, una specie di iper-canvas dove chiunque può disegnare sul mondo in bitmap, derivante, come idea da place, una canvas aperta collegata a una comunità di Reddit. Ovviamente sono andato a scrivere subito “venerandi rulez” nei pressi della mia scuola, vicino a un pesce suicida, e subito qualcuno ci ha disegnato sotto un piccolo simbolo fallico. Ho apprezzato il pensiero ma l’ho comunque poi moddato in un volto di un androide. Vedremo come evolverà.

wplace in palestina

La cosa è divertente, ma anche istruttiva: sono andato a vedere come sono state pasticciate diverse parti del mondo, Sri Lanka, Gaza, Kabul, Congo, New York, Mosca, Tokio. Accanto a una estetica fortemente videoludica (con pattern che ritornano, Undertale per dirne uno, ma anche OFF e a Genova un inaspettato Nine Sols che pensavo di conoscere solo io), ci sono messaggi sociali e politici, anche contraddittori, a favore della Palestina, per un Congo libero, per una Cuba indipendente, a favore della vera sharia e dei talebani, per i diritto all’istruzione per le ragazze e altro ancora.

Ci leggo il senso liberatorio del gesto di segnare il mondo con qualcosa che si conosce e che si vuole fare riconoscere, un segno di protesta, un cazzo, il nome di qualcuno che si è amato, l’esibizione semiclandestina e anonima di se stessi. E nello stesso tempo è interessante vedere non solo l’accumulo, ma anche la distruzione del pensiero altrui, la censura, la lotta, la vandalizzazione.

wplace in Congo

Mi ha fatto impressione pensare che – dietro tutti i vecchi come il sottoscritto incapaci di creare collettività e incapaci di consegnare ai propri figli un mondo giusto, pulito e fiducioso – ci siano generazioni più giovani, sparse nel mondo, che hanno voglia di condividere il loro modo di vedere il mondo, di divertirsi, di cazzeggiare. Anche nei posti più scuri della terra dove la gente muore così, per niente.

C’è poi un piacere estetico. Più aumentano i graffiti, più gli spazi si esauriscono fino a creare un enorme pattern di forme che collassano nelle forme, scritte che collimano con altre per coprire il mondo di una superficie colorata ed effimera.

Finché il server regge.

wplace a Kabul

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