Una recensione alle “poesie elettroniche”

Segnalo l’analisi di Verba alle mie Poesie Elettroniche. L’autore trova come referenti i lavori di Nanni Balestrini, e la cosa mi fa piacere anche se le idee che hanno portato alla luce i lavori delle Poesie Elettroniche sono in realtà più eterogenee.

Ad esempio la sezione delle poesie occluse nasce da una serie di tentativi fatti diversi anni fa nel costruire un ebook in formato ePub2 sfruttando alcune caratteristiche dei CSS per occultare parte del testo attraverso il tocco; la cosa non funzionò all’epoca, ma quelle sperimentazioni erano state scritte direttamente in versi, come se l’idea dell’occlusione digitale naturalmente portasse a farlo.

Così l’idea dei gelsomini notturni nasce dai racconti di mio figlio secondogenito che mi raccontava degli incontri che poteva fare con altri giocatori di Pokemon Nintendo, solo in alcuni giorni e solo a determinate ore. Il mondo dei videogiochi è ricchissimo di idee che faranno del gran bene alla letteratura.

L’idea che sta dietro alle poesie cangianti è invece legata alla generative music, e nello specifico al bel lavoro di Gwilym Gold Tender Metal, dove ogni ascolto dell’album è in qualche modo differente dal precedente.

Infine le poesie toccanti nascono da una serie di esperimenti fatti durante la lettura di The Nature Of Code di Daniel Shiffman, libro di programmazione che spiega come programmare gli elementi della natura attraverso il linguaggio Processing.

Con questo non voglio dire che le Poesie Elettroniche siano aliene alla tradizione letteraria precedente, anzi, ma che la duplice natura del poeta elettronico (“autore due volte – dice Verba nella recensione – della poesia e del suo codice”) fa sì che “l’autore poetico” attinga alla tradizione letteraria, e “l’autore programmatore” possa invece andare a cercare in altri campi gli algoritmi necessari a realizzare l’interazione tra poesia e codice. Campi, appunto, come quello della programmazione grafica, dei videogiochi e della rappresentazione digitale della natura.

In chiusura, un ringraziamento particolare al sito di Verba: ad oggi la loro è l’unica recensione del mio ebook di Poesie Elettroniche.

07. febbraio 2019 by fabrizio venerandi
Categories: electronicPoetry, EPUB3, generative music, Programmazione | Leave a comment

Leave a Reply

Required fields are marked *